Sara intervista Beatrice Masini

La nostra amica Sara, del blog La città dei libri sognanti, che io consiglio di visitare perché parla di tanti libri interessanti, ha fatto un’intervista alla scrittrice Beatrice Masini.
Io, Tommaso e Sara siamo felicissimi di averla ospite e la ringraziamo tanto per la gentilezza dimostrata.
Un grazie va anche a Sara che ci ha regalato questa bella occasione.
E ora… via con le domande!

Lei si muove con disinvoltura tra generi e età diverse: ha delle preferenze in particolare, un pubblico che sente più vicino?
Trovo molto più difficile scrivere per i piccoli che per i grandi, per ovvie ragioni: un vocabolario giocoforza più limitato, temi da scegliere con più attenzione. Ma mi piace spostarmi tra i generi e i lettori.

Nel bellissimo Signore e signorine lei sperimenta (come in La spada e il cuore) diverse tecniche narrative: dialogo, monologo, racconto in terza persona, testo poetico. Ha trovato soddisfacente questa completa libertà stilistica? E come ha scelto quale personaggio raccontare con una determinata tecnica?
In entrambi i libri si trattava di rivisitare grandi storie e ridare voce – o darne una nuova – a personaggi ben noti. Ho scelto punti di vista e stili diversi perché mi sembrava che questa varietà ben si adattasse alle sfaccettature dei caratteri femminili. L’accoppiamento personaggio-tipo di testo è stato istintivo e non calcolato.

Qual è per lei il rapporto tra fiaba e mito? Lei ha indossato i panni del mito in due raccolte (se includiamo le donne della Bibbia), e quelli della narratrice di fiabe più di una volta ancora (penso a Che fata che sei – tra l’altro mi ha salvato la vita più di una volta nelle letture per i bimbi delle elementari – e Il casello della buonanotte): trova che ci siano delle relazioni?
Direi che sono due grandi serbatoi di storie che rappresentano un patrimonio comune, a disposizione di tutti. Un mondo di immaginazione che fa parte di noi, a cui non possiamo sottrarci quando a nostra volta vogliamo raccontare storie.

Le fiabe vanno di moda: cosa ne pensa dei retelling? La divertono, li trova utili, o trova che passeranno senza lasciare traccia?
Spero che le fiabe siano sempre di moda e insieme vorrei che fossero qualcosa di più: parte di noi, appunto.

Al volo: la sua fiaba preferita? 
La guardiana di oche dei fratelli Grimm.

Ha trattato più di una volta il tema del lutto e del dolore dal punto di vista di un bambino: crede che la narrativa possa aiutare anche i più piccoli a superare una mancanza, un trauma come può essere la morte di un genitore o di un fratellino?
No, non credo. Credo invece che possa dare agli adulti degli strumenti per parlare anche di questo con i bambini e i ragazzi.

Bambini nel bosco è stato candidato al Premio Strega: primo caso per un romanzo per ragazzi, almeno a quanto mi ricordi. Si aspettava un riconoscimento dalla “letteratura ufficiale”, vista la scarsa considerazione di cui la narrativa per ragazzi gode generalmente in Italia?
Ho sempre deplorato la scarsa attenzione che i libri per ragazzi riscuotono in Italia, ma sto cominciando a chiedermi se continuare a lamentarsene non sia uno stanco alibi, un ritornello querulo e inutile. È più utile e importante, credo, lavorare perché le cose cambino: facendo buoni libri e diffondendoli, ciascuno per la sua parte, editori, autori, librai, bibliotecari, giornalisti, genitori, nonni.

Dalla sua collaborazione con Roberto Piumini è nato il duetto delicato e divertente di Ciao, tu: come si è trovata a condividere l’esperienza della scrittura? ha mai pensato di lavorare ancora con un collega scrittore?
È successo quella sola volta, è stato molto piacevole, dubito che si possa ripetere.

E con un illustratore? Lei ha avuto spessissimo contatti con artisti che personalmente trovo favolosi, in primis Octavia Monaco: come ci si sente a vedere le proprie parole trasmutate?

Si impara a lasciarle trasmutare: l’illustratore ha diritto a raccontare la sua versione della storia. Se è appassionato, qualunque cosa ne faccia non potrà che essere una buona cosa. Qualche volta – poche, per fortuna – mi è capitato invece di essere accoppiata a illustratori che non avevano alcun interesse a raccontare la loro versione della mia storia, e penso che i risultati siano stati deludenti. Almeno lo sono stati per me.

Lei è notissima anche come la traduttrice italiana della saga di Harry Potter: ha trovato faticoso l'”entrare” nello stile di un altro autore, soprattutto uno così peculiare e creativo come J.K. Rowling?
No. È mestiere.

Cosa l’aspetta sul suo comodino? 
Un libro di Bill Bryson su Shakespeare e il suo tempo. Ho appena finito la biografia di Dickens di Claire Tomalin: magnifica lettura.

In America è piuttosto frequente che gli autori per ragazzi costituiscano delle vere e proprie community: lei ha contatti con colleghi italiani?
Non sistematici, però sì. Credo nel far rete naturale, non codificato.

Uno dei libri che ho amato di più è stato Per amore delle parole, proprio per la delicatezza con cui tratta tutti gli aspetti di una personalità straordinaria e fragile come quella di Virginia Woolf. Se potesse, quale altro personaggio storico sceglierebbe di ritrarre su carta?
Louisa May Alcott.

Tre libri che l’hanno accompagnata nel corso della sua vita di lettrice? E tre film che hanno segnato la sua vita di spettatrice?
I libri: Cime tempestose di Emily Bronte, L’età del’innocenza di Edith Wharton, Il risveglio di Kate Chopin.
I film: Il buio oltre la siepe di Robert Mulligan, Stand by me di Rob Reiner, Barry Lyndon di Stanley Kubrick.

Chi consiglierebbe di scoprire, fra autori magari poco conosciuti in Italia?
Hilary Mantel, l’autrice di Wolf Hall pubblicato lo scorso anno da Fazi.

4 risposte a "Sara intervista Beatrice Masini"

  1. Grandioso! Andrò subito alla ricerca di un suo libro! Strano a dirsi, più o meno abbiamo gli stessi gusti in quanto a film. Come sempre, Grazie per queste tue ricerche che mi aprono un mondo , ogni volta…

  2. Mi scuso, ho fatto un pochino di confusione…credevo di essere sul blog di Chagall..
    Quello che ho detto però lo penso sul serio. Sono molto contenta di avere fatto la tua conoscenza.
    Mi chiamo Loredana Rossetti, sono autrice e illustratrice di fiabe
    Saluti carissimi

    • Ciao Loredana, benvenuta su Progetto Wonderland.
      In realtà questo è il blog di Morbillo Coccodrillo, Tommaso e i loro amici; io mi limito ad aiutarli un po’.
      Sono contento che il post ti sia piaciuto, ripassa pure quando vuoi.

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