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Le mille e una notte

Ciao coccoamici!
Nadia Terranova, l’autrice di Bruno, il bambino che imparò a volare ha scritto un nuovo libro e io e Morbillo non vediamo l’ora di leggerlo.
Si tratta de Le mille e una notte, una collezione di racconti mediorientali pieni di avventure e fantasia.
In realtà queste storie esistevano già, infatti sono antichissime. Ma sapete, ci sono tanti modi di raccontare un’avventura e Nadia ha pensato bene di scrivere queste con il suo stile.
Buona lettura a tutti!

E qui potete vedere alcuni dei bellissimi disegni del libro.

Le mille e una notte, Nadia Terranova
Illustrazioni: Christopher Corr
La Nuova Frontiera Junior
Pagine 120
Prezzo 15,00 €
Dai sette anni d’età.

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Storia d’agosto, di Agata e d’inchiostro

Cari cocco-amici,
voi sapevate che alcune persone si divertono a far combattere dei cani per guadagnare qualche soldo? E sapevate anche che altre ancora, o forse le stesse, fanno delle corse con i cavalli, molto pericolose, per le vie della città?
Io ne avevo sentito parlare, ma solo leggendo questo libro ho capito quanto sia brutto, per gli animali, tutto questo.

In Storia d’agosto, di Agata e d’inchiostro si parla, appunto, di Agata, una dodicenne che, rimasta sola a casa, ci racconterà la storia della sua famiglia, incontrerà un ragazzo più grande e, insieme a lui, salverà i cavalli e i cani di cui vi ho parlato sopra.
Il bello di questa storia è che è raccontata da due persone: da Agata e dal ragazzo, Gabo. Ed entrambi raccontano così bene che il libro scorre via veloce.
Io mi sono divertito moltissimo a leggerlo perché fa anche molto ridere, specialmente perché ognuno dei due vede le cose in maniera un po’ diversa… come poi succede a tutti noi.
Agata e Gabo sono davvero due bellissimi personaggi che mi piacerebbe avere per amici. E poi, anch’io come Agata leggo tanto!
Vi consiglio di leggere questo bel romanzo, specialmente se volete conoscere una storia bella come l’estate, e se volete scoprire come mai ai cavalli non piace fare corse in città.

Storia d’agosto, di Agata e d’inchiostro è un romanzo che mi sento di consigliare caldamente. Primo perché è davvero un ottimo libro, scritto benissimo, divertente ma pieno di verità. E secondo perché introduce un tema, quello della zoomafia, spesso poco conosciuto ma non per questo meno grave.
Un libro davvero da acquistare (e magari leggere insieme ai propri figli) e da gustare. E’ consigliato ai ragazzi di almeno 11 anni, costa 12,90, conta 125 pagine ed è pubblicato da Sonda Edizioni.

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Morbillo intervista Nadia Terranova

Cari bambini, vi ricordate che qualche tempo fa vi ho parlato di un libro che mi è piaciuto tantissimo? S’intitolava Bruno. Il bambino che imparò a volare, ne avevo scritto qui.
Ecco, la scrittrice di questa splendida storia ha accettato di venirmi a trovare per rispondere a qualche mia curiosità.
Io la ringrazio tantissimo per la gentilezza che ha dimostrato e, se siete curiosi quanto me, affrettatevi a leggere qui sotto!

1. Ciao Nadia e benvenuta nel mio stagno! E’ un grande piacere averti ospite e sono anche un po’ agitato perché il tuo libro mi è piaciuto molto.
Tu mettiti pure comoda sulla sdraio sotto la palma. Lì sul tavolino trovi succo d’ananas, pane e Nutella e qualche Pan di Stelle; serviti pure.
La prima domanda che vorrei farti è: quando hai iniziato a leggere? E ti ricordi, per caso, il primo libro che davvero ti ha colpito?
Sono agitata anch’io perché il tuo sito mi piace un sacco ed è per me un grande onore essere qui. Mangiamo un po’ di pan di stelle così ci passa la paura! Ecco, cominciamo.
Ho cominciato a leggere a quattro anni. La prima cosa che ho letto è stata POLLERIA CARUSO, ovvero la scritta di un negozio vicino il mio asilo che vendeva polli allo spiedo. Ero in macchina e a un certo punto ho sillabato questa espressione, mettendo insieme le singole lettere che avevo imparato a riconoscere. Mia mamma lo racconta sempre ridendo. E poi ho continuato coi libri, il primo romanzo è stato Piccole donne, a sette anni. Ci credi che lo rileggo ogni Natale?

2. Come ormai tutti sanno, io ho incominciato a leggere perché sono stato colpito in testa da un libro. Poi però non ho più smesso perché ho scoperto che leggere è divertente, ma anche che dai libri posso imparare talmente tante cose da diventare quasi più saggio del vecchio coccodrillo Matusalcocco! Secondo te, perché quindi dovremmo leggere? Cosa c’è di speciale nel leggere?
Una volta ho letto in un libro (Donne che viaggiano da sole, di José Ovejero) questa frase: “Viaggiare è come provarsi tante vite per vedere quale ti sta meglio”. Ho pensato: accidenti, ma questo non è solo viaggiare, questa è la definizione della lettura. Leggere significa provarsi tante vite, che può servire a capire meglio la nostra oppure semplicemente a continuare a non capirla in compagnia di altre persone. Pensa che bello, all’età di Matusalcocco, avere accumulato tante esperienze diverse!

3. Ora fai la scrittrice. E’ un lavoro difficile? E come mai una persona decide di scrivere? A me a volte fa male il polso quando scrivo troppo, quindi volevo capire come mai qualcuno decide di farlo.
Non so se è un lavoro difficile… per me no. Nel senso che mi verrebbe molto più difficile fare la panettiera o l’ingegnere perché non saprei da dove cominciare; scrivo perché non saprei fare nient’altro, ecco. E perché riesco a capire le cose solo dopo averle raccontate. Un consiglio contro il mal di polso? Un computer con un mouse ergonomico!

4. Il tuo ultimo libro è Bruno. Storia del bambino che imparò a volare. Un libro davvero magico che mi è piaciuto super moltissimo. Come mai hai deciso di scrivere la storia di questo bambino che è esistito davvero?
Anche io a volte vorrei scrivere una storia con la mamma protagonista, ma poi si arrabbia perché mangio troppa Nutella e allora lascio stare.
Ho letto i libri di Bruno e mi sono innamorata del suo modo di scrivere e delle sue storie. Lui ha scritto spesso del mondo visto con gli occhi dei bambini e dice che l’epoca migliore, l’epoca geniale, arriverà solo quando saremo “maturati verso l’infanzia”. Non pensi anche tu che sia l’unico obiettivo possibile?
Secondo me dovresti scriverla, la tua storia, mettendoci dentro anche la mamma e la Nutella. A proposito, me ne passi un po’?

5. Bruno, il vero Bruno, è anche uno scrittore che ti piace molto. Possiamo dire che è il tuo scrittore preferito? Come si fa a scoprire qual è il tuo scrittore preferito? Io sono indeciso tra due e non so scegliere!
Sei fortunato! Io sono indecisa tra almeno una decina. Ogni volta che mi chiedono i miei scrittori o i miei libri preferiti mi fa male doverne lasciare fuori tanti altri. E se ti metti a scrivere pure tu ce ne sarà un altro ancora.

6. Ho scoperto che hai anche scritto altri libri con delle tue amiche, come se io scrivessi una storia insieme a Tommaso. Ce ne puoi parlare che così capisco di cosa parlano e magari vado a leggermeli.
Uno di questi libro si chiama Caro diario ti scrivo… ed è la storia di sei scrittrici quando erano piccole, a dodici anni. Non sapevano che sarebbero diventate famose però a un certo punto capiscono che la scrittura è una parte importante della loro vita. Allora, io ho avuto questa idea però avevo in mente solo tre diari quindi ho chiesto alla mia amica Patrizia Rinaldi se aveva voglia di scriverne altri tre, lei mi ha detto di sì e poi abbiamo giocato a unire i pezzi, mantenendoli però ben distinti, come un puzzle.

7. Uno dei miei libri preferiti è Alice nel paese delle meraviglie. Quali sono i tuoi, di preferiti?
Anche a me piace un sacco! Pensa che ne ho ben quattro edizioni. Adoro anche Il mago di Oz, La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, Acqua Dolce, le storie di Peter Coniglio, Skellig… hai visto, non riesco più a fermarmi!

8. Bene, direi che abbiamo finito. Io ti dico tanti GRAZIE perché sei stata gentilissima e, se ti va, la mamma ha appena preparato una torta al cioccolato che non aspetta altro che essere mangiata!
Ecco cos’era quel profumino, grazie. Prima i Pan di stelle, poi la Nutella, ora la torta… Non ti piace neanche un po’ la cioccolata, eh?

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Bruno, il bambino che imparò a volare

Cari bambini e care bambine,
in questi giorni ho letto un bellissimo libro che mi ha sorpreso fin dal suo titolo!
Sì, perché io so che gli uccelli possono volare, che anche alcuni insetti lo sanno fare, ma so anche che né i coccodrilli né i bambini riescono a farlo.
E invece mi sbagliavo! C’è un bambino che può volare, e probabilmente anche tutti noi possiamo se usiamo bene la fantasia.

Questo bambino che imparò a volare è la storia di Bruno, uno scrittore che è davvero esistito e che purtroppo non ha avuto una vita bella come le nostre.
Pensate, quando era ancora piccolo il suo papà è sparito, ma Bruno sapeva bene che si era semplicemente trasformato. Sì, trasformato, ma in cosa? Il suo compito era di scoprirlo.
Ecco dunque che questa bella favola ci racconta di come questo papà sia sparito all’improvviso, di come Bruno si sia messo a cercarlo e di come, alla fine, abbia imparato a volare!
Dovete andare anche voi a volare tra le pagine di questo bel libro!

Il bambino che imparò volare è, in pratica, una fiaba di rara dolcezza e poesia. La si legge in un batter d’occhio ma, anche grazie alle bellissime illustrazione che accompagnano l’opera, lascia un ricordo incancellabile.
Il libro narra in maniera estremamente soft e fiabesca della vita di Bruno Schulz, scrittore ebreo ucciso in periodo di guerra proprio perché tale. La dolcezza con cui è raccontata la vicenda è però magica e adatta anche ai bambini più piccoli.
L’editore del libro è l’ottimo OrecchioAcerbo. Le pagine sono 40, costa 16,00 euro ed è consigliato a partire dai 10 anni.
Cliccando QUI potete anche trovare un’anteprima da leggere on-line gratuitamente.